
La pistola del maresciallo Casadei non sparava dal 2003. Da quella volta, cioè, in cui perse una scommessa con suo genero.
Oggi però non aveva potuto evitarlo. Aveva tolto la sicura e premuto il grilletto contro il malcapitato, senza la minima esitazione.
– Certo, è un bel guaio! – commentò suo nipote, il maggiore. Simulava una freddezza che in realtà non aveva, mentre Zeno, il più piccolo, fissava inorridito la macchia di sangue che si andava allargando sotto il corpo immobile dell’intruso.
Tutto rosso per l’agitazione, il maresciallo si inginocchiò sul pavimento. Forse per deformazione professionale, fece attenzione a non sporcare la suola delle scarpe.
– Sei sicuro che sia morto? –
L’uomo annuì, osservando il foro del proiettile, proprio al centro del petto. Aveva sempre avuto una mira eccezionale.
– E ora che facciamo? – lo incalzò il nipote.
– Forse dovremmo chiamare la polizia, – suggerì timidamente Zeno. – Qualcuno potrebbe aver sentito il colpo. –
– Sì, bravo. E cosa gli raccontiamo? –
– Emilio ha ragione. D’altra parte, avete visto anche voi. Pablo si è intrufolato dalla finestra come un ladro. “Mani in alto, questa è una rapina”, ha detto. E allora io ho pensato… Insomma, che modi sono di infilarsi in casa di un cristiano? Roba da farmici restare secco! –
– Se non che secco c’è rimasto lui… Vaglielo a spiegare, adesso, alla vostra vicina. – Emilio aveva ragione. Mica ci aveva pensato alla signora Telesca, il maresciallo.
Non c’erano alternative, dovevano far sparire il cadavere. La donna sicuramente avrebbe pensato a una fuga, e non sarebbe nemmeno stata la prima volta.
C’era un precedente: solo pochi mesi prima, Pablo se n’era andato di casa per una settimana intera. Nessuno era riuscito a cavargli di bocca dov’era stato e con chi.
– Forza, non abbiamo molto tempo. Presto la nonna sarà di ritorno e non possiamo fargli trovare il cadavere di Pablo sul pavimento del soggiorno. – Il maresciallo ritrovò tutta in una volta l’attitudine al comando. – Zeno, i sacchi dell’immondizia, quelli neri, sono in cucina. Tu, invece, vieni con me! Aiutami a scavare la fossa. –
Fecero un lavoro impeccabile. Quando la signora Casadei tornò a casa, quella sera, non trovò proprio nulla di diverso dal solito.
Come sempre, i suoi nipoti continuarono a giocare in giardino fino all’ora di cena. Come sempre, il marito le fece compagnia mentre preparava da mangiare. E, come sempre, presero in giro la signora Telesca, che stava guardando una puntata del Tenente Colombo a un volume inaudito.
Solo quando si spostò in soggiorno per apparecchiare la tavola, la donna notò una macchia scura, al centro della stanza. Dovette chinarsi, perché, se la loro vicina era sorda come una campana, non è che lei ci vedesse poi tanto bene.
Non riuscì a capire di cosa si trattasse, fino a che non tese la mano e portò la piuma celeste a un palmo dal naso.